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Legato ad una pesante catena di metallo all’interno di un recinto improvvisato fatto con materiali di recupero, disseminato di rifiuti e da una quantità impressionante di feci: queste le condizioni in cui è stato trovato un cane dalle guardie eco-zoofile dell’OIPA di Varese che, intervenuti con i veterinari dell’ATS-insubria, hanno sequestrato l’animale.
Il nucleo delle guardie zoofile dell’OIPA di Varese, a seguito di una segnalazione riguardante un cane detenuto a catena presso un’azienda agricola nella provincia di Varese, è prontamente intervenuto sul posto trovandosi di fronte una situazione oltre il limite: il cane non solo non aveva una ciotola d’acqua, ma era completamente esposto alle intemperie, non avendo il ben che minimo riparo dal freddo e dalla pioggia. Essendo a catena, inoltre, il cane aveva i movimenti limitati e ciò lo costringeva a vivere tra le sue stessi feci ed i moltissimi rifiuti, tra cui un pezzo di rottame di un’automobile.
“Sebbene sia ormai ben più di un anno che il regolamento della regione Lombardia ha vietato definitivamente l’uso della catena per la detenzione dei cani, sono ancora molti i casi che riscontriamo durante i nostri interventi e controlli – dichiara Carlo Tomasini, coordinatore delle guardie zoofile dell’OIPA di Varese – Oltre alle condizioni di detenzione, totalmente inadeguate da un punto di punto di vista etologico ed igienico-sanitario, la presenza della catena rendeva la vita di questo cane inaccettabile”.
Sequestrato, ora il cane si trova al sicuro presso il canile di competenza, dove riceverà tutte le cure veterinarie adeguate.