Erano rinchiusi tra una quantità incredibile di rifiuti e oggetti di qualsiasi genere accatastati alla rinfusa in casa, segregati da chissà quanto tempo senza poter vedere la luce del sole: 10 gatti vivevano segregati all’interno di un podere isolato nelle campagne di Castello di Serravalle, frazione del comune di Valsamoggia. A scoprirlo sono state le guardie eco zoofile dell’OIPA di Bologna intervenute insieme al Servizio Veterinario dell’ASL in seguito ad una segnalazione che indicava la presenza di diversi animali mal custoditi.
Prigionieri di un settantaduenne residente a Casalecchio non c’erano solo i gatti, prelevati da una colonia felina e rinchiusi nell’abitazione, ma anche un cane, un coniglio e una decina di galline, anch’essi reclusi all’interno di un pollaio, costretti in uno spazio angusto, appena 3 metri per 2m, al buio, tra sporco ed escrementi.
Tutti gli animali, di proprietà di un agricoltore in pensione, erano a digiuno d’acqua e cibo da ben quattro giorni, così come dichiarato dallo stesso proprietario, una pratica che a quanto pare era consolidata nel tempo. Dopo la morte della moglie gli animali venivano trascurati, abbandonati a se stessi nel podere di campagna e alimentati solo quando si ricordava di loro.
Immediata è scattata la denuncia a suo carico per maltrattamento di animali, mentre i gatti sono stati condotti presso il gattile e il cane, un lagotto di nome Doggy ritrovato in precarie condizioni di salute, è stato portato presso il canile di Valsamoggia.