[cs_video column_size=”1/1″ video_url=”https://www.youtube.com/watch?v=vEFY-hjv5Mk&feature=youtu.be” video_width=”500″ video_height=”250″][/cs_video]
Due anni e mezzo vissuti nel più totale isolamento, segregati in una gabbia di 2mq alta appena 50 cm, costretti a giacere tra cumuli di feci, urine e avanzi di cibo ammuffito: è il delirante trattamento riservato a 3 gatti, 2 maschi e 1 femmina, liberati dalle Guardie eco zoofile dell’OIPA a seguito di una segnalazione che indicava la presenza di un numero imprecisato di animali detenuti all’interno di una minuscola struttura adiacente ad una linea ferroviaria, nel comune di Udine.
A detta del proprietario, il maschio più adulto e la femmina avevano provocato dei danni al suo appartamento e, non essendo riuscito a trovare loro una sistemazione diversa, aveva optato per la gabbia, costringendo alla segregazione anche uno dei loro cuccioli, il maschietto più giovane di circa 1 anno mezzo che, nato in cattività, non ha mai conosciuto il mondo esterno, tanto che è tuttora terrorizzato da qualsiasi rumore e contatto umano.
Finalmente usciti da un vero e proprio incubo, per Merlino, Babino e Yama è iniziato un percorso di riabilitazione che non sarà affatto semplice, vista la grande paura e diffidenza che hanno nei confronti delle persone e dell’ambiente esterno, ma gradatamente e nel pieno rispetto dei loro tempi, gli angeli blu dell’OIPA riusciranno a fargli comprendere che oltre il buio e la sofferenza di una vita in catene, c’è un mondo meraviglioso ancora tutto da scoprire.