Ennesimo caso di collare elettrico – antiabbaio in provincia di Udine. Durante i sopralluoghi effettuati di routine dal nucleo di Guardie Eco Zoofile dell’OIPA Udine è stato rinvenuto un collare elettrico, acquistato ad hoc dal proprietario per evitare che il cane, un pittbull, disturbasse la quiete pubblica abbaiando.

Fortunatamente al momento del sopralluogo il cane non indossava il collare, ma questo risultava in bella vista tra i suoi accessori. Ammonito il proprietario sull’illegalità dell’utilizzo di tale strumento coercitivo e sulle conseguenze che ne potevano derivare, anche di rilevanza penale, gli agenti dell’OIPA l’hanno requisito così come accaduto per un nutrito numero di collari dello stesso genere sequestrati negli ultimi anni.

Precisiamo che pur essendo venduto legalmente in Italia, l’utilizzo di questo dispositivo è considerato illegale dalla giurisprudenza in quanto non conforme alla natura dell’animale e, nel caso del Friuli Venezia Giulia, espressamente vietato dalla Legge Regionale n° 20/2012 e dal successivo Regolamento (D.P.Reg n. 127/2015) che vieta l’utilizzo di collari elettrici o similari e ne punisce l’uso con una sanzione amministrativa ed eventualmente con il sequestro amministrativo dell’oggetto.

Inoltre, sono diverse le pronunce della Cassazione al riguardo e nei casi in cui vengano accertati delle evidenti e gravi lesioni fisiche e/o danni psicologici derivanti dall’utilizzo del collare elettrico, può configurarsi anche il reato di maltrattamento (art. 544 ter C.P.) che porta alla denuncia  del proprietario del cane e al sequestro di quest’ultimo.

Vista la prassi ancora diffusa, soprattutto tra cacciatori e addestratori, di strumenti coercitivi come il collare elettrico, a strozzo con punte interne o semi strozzo, vale la pena sottolineare che l’uso sistematico della forza e della costrizione per indurre dei comportamenti nei cani non è solo un metodo eticamente deplorevole, ma rappresenta una forma di maltrattamento fisico e psicologico.

Anche il Centro di referenza nazionale per il benessere animale si è espresso sull’utilizzo di collari elettrici con un autorevole parere, specificando che diversi studi concordano sul fatto che l’uso di questo strumento abbia effetti negativi sullo stato di benessere dell’animale.

Infine, ricordiamo che la Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia, prevede che “Nessun animale da compagnia deve essere addestrato con metodi che possono danneggiare la sua salute e il suo benessere, in particolare costringendo l’animale a oltrepassare le sue capacità o forza naturale, o utilizzando mezzi artificiali che causano ferite o dolori, sofferenze ed angosce inutili”.

Incutere paura o timore al cane non lo porta ad essere “più educato” o “rispettoso” nei confronti del proprietario, il cane non è un animale da “gestire”, ma un essere vivente con cui instaurare una relazione di fiducia, basata sull’intesa e lo scambio comunicativo. La paura non lo induce a modificare il comportamento considerato “negativo”, ma solo ad “obbedire” per timore della reazione violenta del proprietario o del dolore causato in questo caso specifico, dalla scossa elettrica.