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Per il proprietario, un margaro della Valle di Susa, Buc stava benissimo, non aveva bisogno di null’altro se non di un po’ di avanzi di cibo elargiti a sua discrezione, quando si ricordava della sua esistenza. Del resto, un cane pastore nasce soltanto per svolgere una sola funzione, quella di cane da guardia. E perciò, cosa c’è di strano nel tenerlo legato per il collo 24 h su 24 ad una catena corta? E se l’obiettivo è renderlo ancora più rabbioso contro i “nemici”, è d’obbligo affamarlo, così farà ancora più paura agli estranei.

Per 3 lunghi anni questa è stata la vita di Buc, cane salvato dalle Guardie eco zoofile dell’OIPA di Torino che, a seguito di alcune segnalazioni, hanno effettuato un sopralluogo presso il comune di Caprie, nella Borgata Peroldrado, una frazione isolata sulle pendici di una montagna in bassa Valle Susa.

Attaccato ad un rudere, vicino ad una costruzione diroccata e fatiscente, c’era lui, Buc, cane pastore lupoide di grossa taglia visibilmente denutrito e rabbioso. D’altronde, se da cucciolo ti legano al collo una catena cortissima e stretta, senza concederti alcun movimento se non due maledetti passi da fare prima avanti e poi indietro, cos’altro puoi diventare se non un cane a dir poco rabbioso? E se poi hai sempre fame, perché il tuo aguzzino ti concede del cibo soltanto occasionalmente, non puoi che essere aggressivo con chiunque si avvicini.

Dopo ripetuti sopralluoghi e una serie di lunghe trattative con il proprietario, che viveva insieme al padre in un tugurio senza acqua, luce e gas, in un contesto di completo abbandono e degrado, pieno di macerie, pattume e deiezioni, le guardie eco zoofile dell’OIPA di Torino sono riuscite a farsi cedere il cane che, ovviamente, non era neanche iscritto all’anagrafe canina. E anche il suo recupero non è stato affatto facile. Buc, infatti, si mostrava molto selvatico e aggressivo, tanto che quando è stato prelevato per condurlo presso una pensione-rifugio, è stato necessario sedarlo.

Oggi Buc sta bene, è un cane completamente cambiato, quasi irriconoscibile: non solo ha recuperato il suo peso forma, ma è finalmente sorridente e sereno, libero di correre e camminare nei prati come e quando desidera, in compagnia di tanti altri cani salvati da situazioni di maltrattamento.

Dopo aver ricevuto numerosi verbali, prescrizioni e sanzioni amministrative, il proprietario, monitorato dalle guardie anche dopo la liberazione di Buc per evitare che prendesse altri cani destinati alla stessa fine, è deceduto.

Visto il costo della pensione in cui è accolto, l’acquisto del cibo specifico e le elevate spese veterinarie affrontate in tutto il percorso di recupero e cura di Buc (era gravemente denutrito oltre che completamente ricoperto di zecche), le guardie dell’OIPA di Torino chiedono un contributo economico a chiunque possa offrirlo.
Anche tante piccole offerte potranno essere di grande aiuto per le guardie, semplici cittadini che svolgono un importante compito di prevenzione e repressione dei maltrattamenti sugli animali a titolo completamente gratuito.

Per info su Buc e gli aiuti da offrire: Emanuele Demeglio, Coordinatore Guardie eco zoofile OIPA Torino e provincia -Tel. 339 4349897 (dal lunedì al venerdì dalle 18.00 alle 20.00; sabato dalle 10.00 alle 13.00); guardietorino@oipa.org

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