Erano rinchiuse in un furgone da più di otto ore, con le catene al collo e immerse nelle proprie urine. Una reclusa in un trasportino da gatto troppo piccolo e l’altra compressa in uno spazio angusto ricavato sul pianale del mezzo, sopra al quale erano accatastati vari oggetti e bagagli: così sono state trovate due cucciole di cane di due mesi dalle guardie zoofile dell’OIPA di Genova in un intervento congiunto con la Guardia Costiera nel porto della città ligure.
Grazie ad un controllo su un furgone pronto ad imbarcarsi su una nave diretta in Marocco, gli agenti della Guardia Costiera hanno scoperto la presenza delle due cucciole, cosparse di feci di pecora, senza acqua e totalmente terrorizzate. Sono così intervenute le guardie zoofile dell’OIPA che hanno appurato che i cani non solo erano privi del microchip e degli adeguati vaccini, ma non avevano neanche i documenti (libretto sanitario e passaporto) né tanto meno la registrazione come passeggeri, per cui sarebbero rimasti nella stiva del traghetto per tutto il viaggio, intenzione confermata dai proprietari.
“Grazie ad un’indagine siamo riusciti a ripercorre la storia di queste due cucciole: prese da una fattoria a Nizza avevano viaggiato per ben otto ore in condizioni vergognose, in un furgone privo di areazione e con un odore nauseabondo, senza poter neanche uscire, bere o muoversi liberamente – ha dichiarato Giuliana Luppi, coordinatrice delle guardie zoofile dell’OIPA di Genova – Ancora più grave il fatto che i responsabili volevano imbarcarle e lasciarle per più di dodici ore chiuse nella stiva, in un viaggio che sarebbe stato per loro fatale.”
I cani sono stati così sequestrati e portati al canile di competenza, dove sono state ripuliti e sottoposti ad un’attenta visita da parte dei veterinari, mentre per i colpevoli è scattata la denuncia sia per il reato di maltrattamento che per quello di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura.