Sandy è stata recuperata in una discarica mentre vagava denutrita in una zona industriale di Prato. Alina, una femmina di husky di 13 mesi, era segregata senza acqua né cibo in un minuscolo e fetido recinto. Audrey, meticcia di appena 30 giorni, era legata al collo con uno spago e lasciata senz’acqua in balia di un bambino di 3 anni che la calpestava e la lanciava come un peluche. Seven, invece, cucciolo di maremmano, era gravemente denutrito e inchiodato ad una gabbia di legno con una corda cortissima che gli impediva qualsiasi tipo di movimento.
Le storie di questi 4 cuccioli sono molto simili a quelle di tanti altri cani sequestrati negli ultimi mesi dalle Guardie dell’OIPA di Prato, già da tempo impegnate sul territorio per sensibilizzare e prevenire i reati a danno degli animali concentrati soprattutto nel distretto cinese della zona industriale della città toscana, dove il più delle volte i cani sono detenuti solo per fare “da guardia” e nient’altro, come accaduto a Balto e Joy , entrambi liberati da una condizione di vera e propria prigionia che nel caso di Balto, simil rottweiler di un anno e mezzo, era iniziata fin dalla tenera età.
Sequestrati o ceduti alle guardie, molti di questi animali hanno bisogno di essere seguiti anche in un percorso di riabilitazione per superare traumi psicologici o anche fisici, come accaduto per il caso di Dodo, pastore australiano di 2 anni, ritrovato rinchiuso in un piccolo recinto con una ferita ad una zampa mai curata dal proprietario. Prelevato dalle guardie, Dodo è stato sottoposto a due visite ortopediche e una visita neurologica e, dopo essere stato operato, sta tuttora seguendo da un mese e mezzo dei cicli di fisioterapia, tutti interventi di cui le guardie dell’OIPA si stanno facendo carico a proprie spese.
E dal momento che casi di incuria e cattiva detenzione continuano a verificarsi nella comunità cinese, le guardie zoofile OIPA di Prato proseguono con l’opera di sensibilizzazione e prevenzione dei maltrattamenti non solo tramite continui sopralluoghi, ma anche mediante la diffusione di un volantino bilingue allo scopo di fornire consigli per una corretta convivenza con gli animali, specificando anche che la violazione della normativa vigente in merito comporta sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, anche denunce penali.