A seguito di una segnalazione di un presunto maltrattamento nei confronti di un pastore tedesco legato a catena corta, il nucleo di guardie eco zoofile dell’OIPA di Pordenone in coordinazione con la Polizia Locale, ha effettuato un sopralluogo presso un’abitazione sita nelle campagne circostanti Sesto al Reghena (PN).
Agghiacciante lo scenario cui si sono trovate di fronte le guardie nel momento in cui hanno avuto accesso alla proprietà: tra cumuli di oggetti, utensili e rifiuti di vario genere accatastati alla rinfusa nel giardino esterno dell’abitazione, c’erano anche due pastori tedeschi.
Uno di loro, una femmina di circa 4 anni, non sterilizzata, era detenuta all’interno di un piccolo recinto la cui pavimentazione era completamente ricoperta di fango e feci, mentre come copertura dalle intemperie aveva a disposizione soltanto una cuccia fatiscente assolutamente inadeguata alla sua taglia.
Il cane, di nome Lucy, girava continuamente su se stesso, presentando dei comportamenti stereotipati da reclusione forzata, oltre ad essere visibilmente denutrito e con delle evidenti problematiche alla parte posteriore del corpo. L’altro pastore, un maschio non sterilizzato di circa 3 anni, l’unico visibile dall’esterno della casa, era legato ad una catena fissa e molto corta, che gli consentiva a malapena di sedersi. E il trattamento riservato a Rex, questo il suo nome, era ancora più aberrante di quello che spettava a Lucy, visto che per lui non c’era né una cuccia né una tettoia dove potersi riparare; ma non è finita qui, perché avendo poco spazio per deambulare, il cane era costretto a urinare e defecare proprio nell’unico angolo di terra che gli era concesso.
Dalla visita del veterinario dell’ASL, allertato dalle guardie durante il sopralluogo, entrambi i cani sono stati trovati in stato di grave denutrizione (15 kg la femmina, 23 kg il maschio), ipotermia e con ferite multiple alle orecchie presumibilmente compatibili con morsicature da altro cane.
Come se non bastasse, durante il sopralluogo le guardie hanno rinvenuto un’auto non funzionante parcheggiata nel cortile della casa dove era rinchiuso un pinscher, maschio non sterilizzato di circa tre anni, senza alcun finestrino aperto per il ricambio d’aria. Alla richiesta delle guardie sulla motivazione legata a questo genere di trattamento i proprietari hanno risposto che veniva tenuto nella macchina per evitare che rovinasse il divano e i mobili.
A seguito del controllo è emerso inoltre che tutti e tre i cani erano stati acquistati e che il pastore tedesco femmina detenuta nel recinto era in possesso di pedigree. Tutti e tre erano provvisti di microchip, ma solo il pinscher risultava iscritto all’anagrafe canina.
Vista la necessità e l’urgenza e in accordo con la Polizia locale e l’Asl veterinaria, le guardie dell’OIPA hanno proceduto al sequestro dei due pastori tedeschi e alla denuncia nei confronti dei proprietari per il reato di maltrattamento di animali ovvero per detenzione in condizioni incompatibili con la loro natura e produttiva di gravi sofferenze.
Le guardie zoofile effettueranno successivi sopralluoghi sul posto per accertarsi del rispetto delle prescrizioni intimate ai proprietari in merito alla corretta detenzione del pinscher, l’unico ritrovato in buono stato di salute e senza segni di stress. La normativa vigente prevede gravi sofferenze dimostrabili, di conseguenza la possibilità di agire in un determinato modo o meno, non dipende dalla volontà delle guardie zoofile, che per aver convalida di un sequestro devono rivolgersi ad un Pubblico Ministero.