Quando si smarrisce il proprio cane si va comprensibilmente nel panico e soprattutto nei primi giorni si è in grande apprensione per la sua sorte. La prima cosa da fare in questi casi è prevenire un’eventualità del genere con una serie di accortezze tra le quali anche quella di provvedere immediatamente all’iscrizione del proprio amico a 4 zampe presso l’anagrafe canina con contestuale inserimento del microchip. Si tratta non solo di un obbligo di legge per tutti i detentori di cani, ma anche l’unico mezzo che si possiede per rintracciarlo qualora venga malauguratamente smarrito.
Solo attraverso la lettura del chip, infatti, le forze dell’ordine hanno la possibilità di risalire al proprietario. Senza questo accorgimento fondamentale, si va incontro ad una sanzione amministrativa, ma cosa ancora più importante, si rischia di non ritrovare più il proprio fedele amico.
Come è accaduto ad un ragazzo in provincia di Napoli che aveva smarrito entrambi i suoi cani e nel quale si sono imbattute le guardie zoofile OIPA. Durante un servizio sulla strada statale 268 all’altezza di Terzigno, in provincia di Napoli, le guardie hanno notato sul ciglio della strada un cane di grossa taglia tenuto da un passante e dalla Polizia di Stato.
Vista la necessità, le guardie si sono fermate per prestare aiuto insieme l’ASL veterinaria, intervenuta con loro poco prima durante un sopralluogo. Grazie al lettore microchip è emerso che il cane aveva un chip estero che non risultava nella banca dati.
Fortunatamente, nell’attendere il mezzo del canile sanitario, è sopraggiunto un ragazzo che rivendicava la proprietà del cane dicendo di aver smarrito la notte prima i suoi due cani.
L’ASL provvederà a sanzionare il proprietario che non ha comunicato l’arrivo di un cane dall’estero e, sotto suggerimento delle guardie zoofile OIPA, provvederà a microchipppare anche il cane non ancora ritrovato in modo da dare la possibilità di rintracciare il proprietario in caso di eventuale smarrimento.