Salvare gli animali: tanti, sempre di più, accumulandoli senza capire quanto ciò possa costituire un male per loro. L’accumulo di animali, o animal hoarding, è un fenomeno diffuso e reale, una patologia che porta ad accumulare ed ammassare tantissimi animali nel proprio spazio “domestico”, costringendoli a vivere in condizioni contrarie al loro benessere, nella convinzione – errata – di fare il loro bene.
Ma come poter considerare “salvi” 15 cani, 4 pappagalli e 2 gatti costretti a vivere rinchiusi giorno e notte in box o in stanze non areate correttamente, al buio e sommersi da oggetti, sporcizia ed in condizioni igienico-sanitarie disastrose? Un intervento delle guardie zoofile dell’OIPA di Varese, in collaborazione con i Carabinieri e il personale Ats, ha portato alla luce questa grave situazione di accumulo di animali.
Alcuni cani vivevano giorno e notte rinchiusi in dei box, ricoperti da della plastica che impediva la corretta circolazione dell’aria; inoltre, da questa prigione i cani non potevano mai uscire: senza una socializzazione o momenti di svago, il loro benessere psicologico risultava completamente compromesso. Altri cani, proprio come i gatti, vivevano invece reclusi al buio in alcune stanze interne della casa, in recinti improvvisati, senza cibo né acqua, circondati da una miriade di oggetti accumulati, sporcizia e quindi in pessime condizioni igieniche.
“Purtroppo ci troviamo di fronte ad un caso di persona recidiva: alcuni anni fa, infatti, le guardie zoofile dell’OIPA di Varese erano già intervenute per sottrarre degli animali in questa abituazione, in un’analoga situazione di maltrattamento – dichiara Carlo Tomasini, coordinatore delle guardie zoofile dell’OIPA di Varese– È stato avviato un secondo procedimento penale per questo sequestro, ma i tempi della giustizia sono lunghi: per impedire casi come questo, oltre ad un controllo capillare relativo alle nascite di animali e alle adozioni, sarebbe necessario emanare anche delle ordinanze sindacali che impediscano, a persone con precedenti di reati nei confronti degli animali, di prenderne altri, in modo poi da poter poi intervenire rapidamente nel momento in cui commettono di nuovo il reato.”