Il giorno 11 ottobre 2011 il Tribunale Penale di Milano si è pronunciato in merito ad una sentenza che rappresenta un traguardo molto importante per chi ogni giorno si batte per i diritti degli animali. Ha infatti condannato a 5.000 euro di ammenda un uomo che deteneva in condizioni igienico sanitarie disastrose 9 cani di razza bulldog inglese e 13 gatti all'interno di un appartamento di Milano. Dopo il sequestro degli animali ad opera delle proprie guardie eco-zoofile, l’OIPA ha seguito tutte le fasi del processo fino all’importante risultato conseguito ieri.
I fatti contestati risalgono al luglio del 2008 quando, in seguito alle segnalazioni arrivate al Garante per la tutela degli animali da parte di alcuni inquilini dello stabile nauseati dal cattivo odore, le guardie eco-zoofile dell’OIPA e i carabinieri, in possesso di un decreto di perquisizione della Procura della Repubblica di Milano, fecero un blitz nell’appartamento.
All’interno vennero trovati 9 bulldog inglesi, tra cui una femmina incinta che ha partorito pochi giorni dopo il sequestro, allevati in casa per venderne i cuccioli, tutti con unghie lunghissime, segno che non uscivano mai dall’appartamento, e alcuni con gravi dermatiti. Erano inoltre presenti 13 gatti, alcuni dei quali con problemi neurologici, perché nati da incroci tra consanguinei, e rinotracheite non curata. Le condizione igienico sanitarie erano inesistenti e gli animali furono trasportati al canile sanitario per le prime cure mentre il padrone di casa venne iscritto nel registro degli indagati a cui seguì il rinvio a giudizio.
Ieri, oltre alla condanna ai sensi dell'art. 727 del Codice Penale (detenzione di animali in condizioni inadeguate), il Tribunale Penale ha predisposto la confisca dei cani a cui seguirà l'affido definitivo ai volontari che se ne erano presi cura.
“Tre anni fa l’attenzione e sensibilità dei cittadini ha permesso alle guardie eco-zoofile di intervenire e salvare questi animali dando loro l’opportunità di una vita normale. Per dare continuità a questa azione e ottenere la giusta condanna per chi ha speculato sulla pelle di cani e gatti, l’OIPA ha seguito tutte la fasi del processo per accertarsi che il reato venisse punito e che gli animali sequestrati trovassero la miglior sistemazione possibile – ha commentato Massimo Comparotto, Presidente dell’OIPA Italia Onlus - La sentenza del Tribunale indica in modo chiaro che i cittadini e la giustizia non accettano che si compiano speculazioni sugli animali ed è un riconoscimento importante per chi, come l’OIPA, si impegna affinché i maltrattamenti non vengano più tollerati.
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