“Ma c’è bisogno di fare tutte questo casino? Tanto tra 2 o 3 giorni è morto”. È il commento che le guardie zoofile dell’OIPA avevano ricevuto da parte del proprietario di Draghetto. È accaduto tre anni anni fa, nel luglio del 2019, ma non si può dimenticare, perché quello che va oltre ogni possibile immaginazione rimane impresso per sempre nella memoria.
A seguito di una segnalazione le guardie zoofile dell’OIPA intervengono per verificare lo stato di detenzione di un cane confinato in un box ricavato in un vecchio rudere, a pochi metri da un’area bimbi in provincia di Ancona. Ma una volta arrivati sul posto, scoprono uno scenario agghiacciante, ben peggiore di quello descritto: il cane, magrissimo, stentava a reggersi in piedi e più della metà del muso era inesistente, scarnificato fino all’osso. Su tutto il corpo piaghe, buchi e ferite ricoperte da larve e mosche.
Buio, questo il nome del cane fornito con non troppa certezza dal proprietario, era privo di microchip identificativo e non era mai stato visitato, nonostante fosse in uno stato gravemente compromesso, in pericolo di vita.
Immediatamente sequestrato, Draghetto, così era stato rinominato dalle guardie dell’OIPA, era stato subito sottoposto a numerosi accertamenti veterinari e ad un lungo percorso di cure, mentre il proprietario era stato denunciato per maltrattamento di animali e detenzione incompatibile con la propria natura e produttiva di gravi sofferenze.
A distanza di tre anni è arrivata finalmente la confisca del cane, ossia la sottrazione definitiva dello stesso al proprietario.
Un provvedimento importante, che autorizza finalmente l’adozione definitiva di Draghetto da parte della famiglia affidataria che fino ad oggi, con grande amore e premurose attenzioni, si è occupata di lui e delle sue cure quotidiane, aiutandolo a superare i traumi e le paure derivanti dalla condizione infernale di cui è stato vittima.
TUTTA LA STORIA DI DRAGHETTO
8 agosto 2019 – LE CURE DI DRAGHETTO, UN TRAGUARDO RESO POSSIBILE GRAZIE A TUTTI VOI
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Vi ricordate di Draghetto? Salvato dalle guardie zoofile dell’OIPA di Ancona viveva recluso all’interno di un box, con piaghe, buchi e ferite ricoperte di larve, sottopeso e con il muso scarnificato. Draghetto non era più abituato a camminare e a fare passeggiate, così come ha mostrato immediatamente difficoltà nella masticazione e nell’assimilazione del cibo, visto lo stato compromesso del suo muso.
Dopo il sequestro, le guardie zoofile dell’OIPA si sono subito attivate per trovargli una sistemazione casalinga dove potesse essere seguito quotidianamente, sia da un punto di vista sanitario che psicologico: le ferite e le piaghe sul corpo e sul muso, infatti, richiedono pulizia e cambio delle bende molto frequenti. Inoltre deve essere sottoposto a bagni disinfettanti in cui viene trattato con prodotti specifici per la pelle.
Già dopo le prime cure, Draghetto riesce a reggersi sulle zampe, deambula meglio e ha anche iniziato ad esplorare il giardino. Attualmente viene alimentato con carne macinata e crocchette di qualità specifiche per le sue patologie che dovrebbero garantire i primi risultati già da qui ad un paio di mesi.
Anche se alcuni valori del sangue sono in miglioramento, in assenza di una vera situazione di stabilità, farà analisi ogni settimana per tenere monitorato il quadro clinico. Le cure che dovrà fare sono davvero molte e, oltre all’uso di diversi farmaci ed integratori specifici, dovrà essere monitorato giorno per giorno. Dopo un primo consulto con uno specialista in chirurgia plastica, inoltre, si potrà intervenire per migliorare le condizioni del suo muso.
Nell’attesa di ritornare in forma, sta ricevendo tutte l’amore e le coccole che non ha mai ricevuto. Per la sua vita, per il suo lungo percorso di guarigione non possiamo fare altro che ringraziare tutta la catena di solidarietà che si è creata attorno alla vita di questa dolce cane: da chi ha fatto di tutto per salvarlo e toglierlo dal suo aguzzino, da chi lo ha accudito in canile e di chi ha organizzato lo spostamento verso le persone meravigliose che lo stanno accudendo e curando. Infine, ringraziamo tutti coloro che hanno condiviso il suo appello, chi ha fatto una donazione e chi continua a chiedere di lui: tutti insieme sarà possibile dare una seconda possibilità di vita e felicità a Draghetto.
Per info e aiuti: Rocco Coretti, coordinatore guardie zoofile dell’OIPA di Ancona, Tel. 393 4991166, guardieancona@oipa.org
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CONTO CORRENTE POSTALE Vai in posta e compila un bollettino postale inserendo l’importo e la causale “Offerta Draghetto – guardie OIPA Ancona” su c/c n.43 03 52 03 intestato a: OIPA Italia
BONIFICO BANCARIO Effettua un bonifico con l’importo sul conto corrente n.43 03 52 03 banco posta Codice IBAN: IT28 P076 0101 6000 0004 3035 203 BIC/SWIFT (per bonifico estero) BPPIITRRXXX con la causale “Offerta Draghetto – guardie OIPA Ancona”
ASSEGNO Invia un assegno bancario non trasferibile intestato a OIPA Italia a: OIPA Italia – via Gian Battista Brocchi 11 – 20131 Milano
CARTA DI CREDITO Solo per il pagamento con CARTA DI CREDITO cliccate il tasto INVIA LA DONAZIONE, e all’interno della pagina immettere l’offerta
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CONFINATO IN UN RUDERE, CON LA MASCELLA SCARNIFICATA E RICOPERTO DA MOSCHE E LARVE CHE GLI LACERAVANO IL CORPO: DRAGHETTO, SALVATO DALLE GUARDIE ZOOFILE DELL’OIPA DI ANCONA, HA BISOGNO DELL’AIUTO DI TUTTI PER RINASCERE
9/07/2019
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“Ma c’è bisogno di fare tutte questo casino? Tanto tra 2 o 3 giorni è morto”. Questo il commento che le guardie zoofile dell’OIPA di Ancona hanno ricevuto da parte del proprietario di un cane che viveva confinato in un box ricavato in un vecchio rudere, tra i suoi escrementi, ricoperto da mosche e a pochi metri da un’area bimbi in provincia di Ancona.
A seguito di una segnalazione le guardie zoofile dell’OIPA di Ancona sono intervenute per verificare lo stato di detenzione di questo cane ma, una volta arrivati sul posto, lo scenario che si è presentato era purtroppo peggiore e ai limiti di ogni immaginazione. Il cane rinchiuso all’interno del box, infatti, aveva più della metà del muso inesistente e scarnificato fino all’osso. Su tutto il corpo riportava piaghe, buchi e ferite ricoperte da larve e mosche, stentava a reggersi in piedi ed era visivamente sottopeso. Tutto intorno, un odore nauseabondo.
Buio, questo il probabile nome del cane fornito con non troppa certezza dal proprietario, era privo di microchip identificativo e non è mai stato visitato da alcun veterinario, nonostante il suo stato fisico è visibilmente compromesso. Date le condizioni il cane è stato immediatamente sequestrato ma, a causa della gravità clinica, hanno richiesto l’intervento immediato sul posto del servizio veterinario per cercare di formulare un quadro clinico nell’immediato.
Draghetto, così è stato rinominato il cane dalle guardie dell’OIPA, è stato sottoposto immediatamente a delle analisi del sangue, c’è il forte sospetto che possa essere malato di una gravissima forma di leishmania e, purtroppo, ha un quadro clinico delicatissimo, che lo pone in pericolo di vita. Il proprietario è stato denunciato per maltrattamento di animale e per detenzione in condizioni incompatibili, anche se sono in corso ulteriori indagini per chiarire alcuni aspetti. Visto lo stato in cui è stato trovato Draghetto, l’OIPA si costituirà parte civile nei confronti del proprietario, proprio perché anche l’assenza di cure costituisce un grave reato di maltrattamento.
Dopo un primo confronto con i veterinari, ora si sta cercando di capire come procedere per garantirgli una speranza di sopravvivenza. A breve le guardie dell’OIPA lo sposteranno in una clinica veterinaria che possa garantirgli il più possibile un ambiente asettico per eliminare i parassiti che lo stanno dilaniando. Quando si rimetterà in forze bisognerà capire se ci sono i presupposti per un intervento plastico di ricostruzione del muso. Per le sue cure i volontari dell’OIPA lanciano un appello: solo con l’aiuto di tutti Draghetto potrà affrontare tutte le cure necessarie, quelle stesse cure che fino ad ora gli sono mancante.