Relegata in una gabbia in giardino perché considerata addirittura mordace e “feroce”, grazie all’intervento delle guardie dell’OIPA di Ravenna i proprietari si son resi conto di non poter garantire il benessere della coniglietta che è stata immediatamente liberata.
Grazie al contatto con un suo simile già presente nella famiglia che l’ha adottata, la coniglietta, inizialmente molto sofferente per via della reclusione forzata, è diventata giorno dopo giorno più socievole, ha imparato a fare i bisogni nella cassettina e a ricevere cibo dalle mani.