Campi bruciati, teschi e interi scheletri di animali, due cani morti da poche ore e 8 ritrovati ancora vivi, sopravvissuti ad un vero e proprio inferno: è lo scenario da incubo cui si sono trovate di fronte le Guardie eco zoofile dell’OIPA di Agrigento durante un sopralluogo effettuato in coordinazione con Carabinieri e ASL in una zona degradata del comune di Ribera.
Rinchiusi in un casotto fatiscente, tre cani, di cui due legati a catena, erano costretti a vivere tra detriti, cumuli di sporcizia e tra i loro stessi escrementi. Stesso trattamento riservato ad altri 5 cani, tre dei quali reclusi anch’essi in un’altra piccola e fetida struttura, mentre altri due erano legati all’esterno, completamente privi di riparo dal sole. Rinvenute durante l’ispezione anche due carcasse, una femmina probabilmente deceduta la notte precedente per cause ancora da accertare e quella di un secondo cane, ritrovato sotto un tavolino di legno, di cui si sospetta sia morto per soffocamento a causa della catena che gli attorcigliava il collo.
Gli 8 cani superstiti, tutti molto stressati dalla forzata reclusione, alcuni denutriti e affetti da dermatite e alopecia diffusa, sono stati sequestrati e condotti presso un rifugio dove saranno sottoposti a tutti gli accertamenti veterinari, mentre il proprietario è stato denunciato per maltrattamento e detenzione di animali produttiva di gravi sofferenze.