Tantissime sono le famiglie che nel nostro paese scelgono di condividere la propria vita con un amico a 4 zampe, ma stupisce sempre constatare quante ancora siano le situazioni di maltrattamento che si celano dietro le mura domestiche, situazioni spesso terribili, che condannano gli animali a condizioni di deprivazione sociale ed estrema sofferenza psicologica e che spesso sono legate a contesti di grave disagio sociale in cui, loro malgrado, gli animali sono inevitabilmente coinvolti.
Si chiama Yuri e per fortuna nel momento in cui vi stiamo raccontando la sua storia si trova al sicuro, felicemente accolto da una nuova famiglia, ma fino a poco tempo fa questo piccolo cagnolino, un chihuahua, ha vissuto in condizioni terrificanti.
La sua “normalità” era una prigionia senza fine, condannato a vivere solo e senza attenzioni: relegato giorno e notte in un box, senza mai poter uscire in passeggiata per esplorare il mondo che lo circondava, viveva isolato e deprivato di contatti sociali sia con i propri simili che con le persone della famiglia.
Costretto a mangiare e dormire tra le proprie feci e urina, era abbandonato a se stesso proprio come la catasta di oggetti e rifiuti di ogni genere accumulata nel garage in cui era rinchiuso.
Segnalato alle guardie dell’OIPA di Trani, intervenute in suo aiuto insieme alla Polizia Locale, Yuri è stato tratto in salvo e liberato da un incubo che, fortunatamente, non ha intaccato la sua socievolezza. Curioso e desideroso di conoscere tutto quello che gli è stato negato, piano piano sarà gradatamente rieducato a fare i bisogni all’esterno, visto che per lui era la normalità farli nel luogo in cui si trovava.
Un lieto fine che le guardie dell’OIPA di Trani hanno potuto scrivere con l’aiuto dei cittadini che, anziché voltarsi dall’altra parte, hanno segnalato il maltrattamento cui era soggetto.