Le si compra con tanta superficialità, nelle fiere o nei negozi, soprattutto per soddisfare la richiesta dei bambini, che quando vedono un animale in vendita dicono sempre “lo voglio”, ma poi che fine fanno i tanti animali venduti inutilmente solo per soddisfare un capriccio?
Le tartarughine dalle “orecchie rosse” sono tra le specie esotiche più vendute, vittime di un commercio che le condanna ad una vita misera e triste. Nella gran parte dei casi finiscono in quelle terribili mini vaschette di plastica “abbellite” con finti alberelli, dove si ammalano e muoiono.
Quelle che sopravvivono vengono abbandonate con la stessa leggerezza con cui sono state acquistate, immesse in un habitat che non gli appartiene, visto che questa specie è originaria del centro e del sud degli Stati Uniti, dall’Illinois al Golfo del Messico. Scaricate in laghetti, fiumiciattoli o anche dentro delle fontane, come quella del parco comunale di Villa Rosa a Molteno, in provincia di Lecco, che ospita ben 103 tartarughe d’acqua dolce.
A contarle sono stati i volontari e le guardie eco zoofile dell’OIPA di Lecco durante il Tartaday, una giornata che in coordinazione con l’Amministrazione Comunale, viene interamente dedicata alla pulizia della vasca in cui dimorano, un’occasione in cui si provvede anche a controllare lo stato di salute dei 103 esemplari di Trachemys scripta elegans, tutti di varie dimensioni, dalla più piccola, 120 grammi di peso fino a quella più grande, che arriva a pesare ben 2,8 kg.
Durante il controllo, cinque di loro presentavano delle micosi sul guscio e così i volontari le hanno condotte dal veterinario.
E non solo le testuggini sono state le protagoniste dell’iniziativa, perché durante la giornata i volontari dell’OIPA hanno soccorso anche un riccio ferito, colpito molto probabilmente da un decespugliatore durante il taglio dell’erba.