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Amare vuol dire anche accudire, prendersi cura, essere presenti per gli altri e aiutarli nel momento del bisogno, soprattutto nei confronti di chi non può farcela da solo, come ad un cane malato. Se questo è una parte importante dell’amore, proprio l’assenza di cure e attenzioni sono, per un animale ferito o malato, una forma subdola e terribile di maltrattamento. Non curare il proprio animale, infatti, è un reato, punito dal codice penale: certo, non c’è violenza diretta, non ci sono percosse, ma è lo stesso una forma di maltrattamento che spesso riduce chi la subisce a diventare uno spettro di ciò che dovrebbe essere. L’assenza di cure, causata da un’indifferenza costante e continua, è un processo che molte volte è fatale.
Willy purtroppo è un’eclatante e gravissimo caso che mostra come un cane malato e non curato viene lentamente ma inesorabilmente logorato da una malattia capace di annientarlo, e che lo avrebbe portato ad una morte silente e dolorosa.
Magrissimo, cieco e immobile, così tanto tormentato dalle piaghe, dalla fame e dal dolore che ormai si stava lasciando andare: così è stato trovato Willy dalle guardie zoofile dell’OIPA intervenute d’urgenza in una zona di Roma est dopo aver ricevuto diverse segnalazioni. Meticcio di circa 8 anni, Willy versava in quelle gravissime condizioni da diverso tempo ma nonostante ciò, non solo non era mai stato curato ma veniva lasciato a vivere nel cortile fuori dall’ abitazione, tra le sue feci. Rimane ancora adesso il sospetto che sia anche stato investito, senza poi essere stato curato, dato che veniva lasciato libero di uscire per strada da solo.
Vista la grave situazione, le guardie zoofile dell’OIPA hanno proceduto immediatamente al sequestro del cane che, d’urgenza, è stato trasportato presso il canile comunale di Roma dove ha ricevuto le prime cure del caso. Oggi Willy è migliorato, riesce a camminare autonomamente, ha un buon appetito e risponde bene alle cure per la grave leishmaniosi che gli è stata diagnosticata, ma purtroppo il quadro generale resta grave.
C’è però una buona notizia: Willy è uscito dal canile per andare in un’ambiente domestico, curato e coccolato. Fortunatamente, infatti, una delle persone che si erano interessate e che avevano contattato le guardie zoofile dell’OIPA, ha deciso di scrivere un lieto fine per una vicenda di una gravità preoccupante.
Per la proprietaria, invece le guardie dell’OIPA hanno fatto scattare una denuncia all’Autorità Giudiziaria per maltrattamento di animali, per fare in modo che la giustizia colpisca sempre di più chi, per indifferenza e menefreghismo, riduce un animale in questo modo.