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La folla che si accalca, l’intero quartiere che osserva e che, dai sommessi bisbigli di dissenso, passa dalle urla prima e all’azione poi per impedire il sequestro di un cane: questo l’anacronistico, assurdo e pericoloso scenario che il Nucleo Regionale Guardie Zoofile OIPA Campania ha dovuto affrontare per salvare Pepe, un pitbull segregato in una situazione di maltrattamento nella provincia di Napoli.
Viveva sotto un ponte che collega due palazzine, rinchiuso in un recinto fatiscente e costruito con materiali di fortuna, quali legno scheggiato e reti metalliche arrugginite ed appuntite, il pitbull era lasciato non solo senza cibo ed acqua ma era anche incatenato al muro con una catena così corta che gli impediva di poggiare le zampe anteriori al suolo senza strozzarsi, costringendolo così ad una vita “su due zampe”. Di proprietà di un pregiudicato agli arresti domiciliari che viveva nella palazzina soprastante, il cane non solo era privo di microchip e vaccinazioni, ma aveva subito anche la mutilazione delle orecchie (conchectomia bilaterale) nonostante non vi fosse alcun certificato veterinario che giustificasse l’intervento.
Una situazione terribile per il cane, che ha portato le guardie zoofile dell’OIPA ad effettuare il sequestro penale: scelta, questa, che ha destato l’ira e la rivolta del proprietario, denunciato per maltrattamento di animali, che, anche grazie al parziale sostegno del vicinato, ha ostacolato in tutti i modi le operazioni. Proprio a causa della degenerazione della situazione, diventata pericolosa per le guardie zoofile dell’OIPA, che ricordiamo essere non solo volontarie ma anche disarmate, è stato necessario richiedere l’intervento delle forze dell’ordine per ragione di ordine pubblico. Portato in salvo, ora il pitbull si trova in un canile, accudito ed al sicuro.