La prevenzione del randagismo è possibile solo con un serio programma di prevenzione messo in atto dalle Amministrazioni Comunali di concerto con le aziende sanitarie, un obiettivo che purtroppo in Italia non tutti i Comuni perseguono, ma per fortuna esistono degli esempi virtuosi che si spera facciano da esempio e guida per chi non si è ancora attrezzato.
A Quartu S. Elena, in provincia di Cagliari, l’Amministrazione Comunale è determinata nel portare avanti azioni di contrasto al randagismo e l’ultimo Microchip Day promosso in data 9 novembre presso la biblioteca comunale ne è l’esempio.
L’iniziativa, organizzata dall’Assessorato Ambiente, Protezione Civile e Transizione Ecologica, con la collaborazione del Servizio Veterinario dell’ATS e della Garante degli Animali, e coadiuvata dagli operatori del canile Shardana e dalle Guardie Eco-Zoofile OIPA di Cagliari insieme ai volontari del territorio, ha avuto un’ottima riuscita, con 40 microchip applicati e relativa iscrizione all’anagrafe canina.
Oltre ad essere obbligatorio per legge (la mancata applicazione prevede una sanzione amministrativa), l’inserimento del microchip con contestuale iscrizione all’anagrafe canina è uno strumento utile per la tutela del cane, perché grazie alla sua lettura è possibile risalire al proprietario in caso di smarrimento. Inoltre si tratta di un dispositivo necessario in caso di contenziosi o furti dell’animale e un deterrente per gli abbandoni.