Forse non tutti sanno che detenere animali di specie protette come le tartarughe può costare caro se detenute illegalmente. Durante un controllo di routine le guardie zoofile dell’OIPA di Roma hanno sequestrato tre esemplari di tartarughe di terra appartenenti alla specie Testudo hermanni detenute in un giardino ai Castelli Romani.
Gli animali erano tenuti in un piccolo recinto e dal momento che il proprietario non è stato in grado di esibire alcuna documentazione di provenienza, è scattato il sequestro al quale seguirà un’informativa all’Autorità Giudiziaria.

Trattandosi di animali protetti dalla convenzione di Washington conosciuta come CITES (convenzione per il commercio internazionale delle specie a rischio), in questo caso appartenenti all’allegato A, ovvero quello di massima protezione, anche la semplice detenzione senza documenti costituisce reato. Chi detiene illegalmente questi animali rischia da sei mesi a due anni di arresto e un’ammenda che può arrivare a 150.000 euro, come previsto dalla Legge n.150 del 1992.

Purtroppo, a causa della disponibilità sul mercato sia delle tartarughe di terra che di quelle d’acqua, c’è un grande incremento della loro acquisto e tante volte non appena le persone si rendono conto delle cure di cui necessitano o delle dimensioni che possono raggiungere, spesso sottovalutate, le abbandonano.
Proposte dagli allevatori e dai negozi come “animali da compagnia per persone che amano il relax”, vengono allevate o importate da paesi esteri solo a scopo commerciale con tutto quello che ne consegue, tra cui la morte di moltissimi esemplari sia durante i viaggi che dopo l’acquisto, perché difficilmente questi animali vengono detenuti nel rispetto delle loro esigenze etologiche.

Oltre a sconsigliare l’acquisto di qualsiasi tipo di animale per evitare di alimentare circuiti commerciali che mercificano la vita di esseri senzienti, l’OIPA mette in guardia anche da acquisti di animali di specie protette effettuati tramite internet o nei mercatini, spesso venduti a prezzi molto bassi proprio perché privi della necessaria documentazione di provenienza. Acquistandoli si rischia grosso e si alimenta un mercato crudele e illegale.