2/5/16
Venivano venduti online come pregiati cuccioli di gatto persiano, nella realtà erano però detenuti in condizioni inadeguate per la loro natura e produttive di gravi sofferenze. Questa la motivazione che nel novembre 2014 aveva portato le guardie zoofile OIPA di Verona a sequestrare 24 gatti ad una donna residente in un piccolo paese nelle vicinanze di Cerea (VR) e a denunciarla contestualmente per violazione dell’art.727 com. 2 del C.P.
.jpg)
I 24 esemplari, tra cui molti cuccioli, erano tenuti in un appartamento in condizioni igienico sanitarie disastrose, privi di giacigli, di luoghi per la raccolta di deiezioni idonei e con una quantità di acqua insufficiente per il numero di animali, oltre che con pelo incrostato di escrementi e gravi problemi oculari, intestinali e di respirazione. Sulla base di quanto osservato e del parere del veterinario della ULSS 21 di Legnago, gli animali vennero immediatamente posti sotto sequestro e affidati ai volontari della sezione OIPA di Verona e dell’associazione Tribù Animale onlus.
.jpg)
Nei giorni scorsi è arrivata la sentenza finale del tribunale di Verona che ha condannato la donna a pagare un’ammenda di € 1000 e confiscato gli animali, con completa cessione alle associazione che se ne sono prese cura fino ad ora sostenendo gli ingenti costi di cure veterinarie e mantenimento.
“Ringraziamo le forze di polizia, tra cui quella della Media pianura veronese, che ci hanno supportato nel salvataggio di questi animali – sottolinea Massimiliano D’Errico, coordinatore del nucleo di guardie zoofile OIPA Verona – Le nostre attività di indagine e gli interventi diretti sono continui. Come conferma l’ultima operazione condotta insieme alla Guardia di Finanza contro l’importazione di cuccioli dall’Est Europa, i fronti aperti sono molti e siamo orgogliosi di essere in prima linea nell’ostacolare chi sfrutta e maltratta gli animali”.
|