17/3/16

Quando è stato soccorso, Nerino era accasciato a terra, immobile sul ciglio di una superstrada allo svincolo dell’uscita di Casal di Principe. Nerino non è un randagio nato in un qualsiasi paese del sud, dove sappiamo già che il randagismo è una piaga inarrestabile. Nerino è nato Casal di Principe, il comune italiano più famoso al mondo dopo la pubblicazione del romanzo “Gomorra” di Roberto Saviano.
Immaginate cosa voglia dire per tanti cittadini onesti vivere nel “polo logistico” della camorra casertana, dove l'amministrazione del comune è stata sciolta per ben tre volte per infiltrazioni camorristiche.

Poi provate a immedesimarvi nei volontari dell’OIPA che, ogni giorno, appena mettono il piede fuori casa, sanno che incontreranno sul loro cammino decine e decine di randagi che rovistano tra la spazzatura alla ricerca di un pezzo di cibo. Maschi, femmine, cucciolate. Malati, denutriti, feriti, investiti. Anime invisibili, “scarti”, in un luogo dove la legalità è l’eccezione e il disprezzo per la sola vita umana regna sovrano.

In un comune che fa circa 20.000 abitanti, ci sono più di 600 cani randagi non sterilizzati. Nerino non è solo figlio della madre che ha tentato in tutti i modi di proteggerlo quando le Guardie eco zoofile dell’OIPA l’hanno soccorso. Nerino è uno dei tanti “figli” rinnegati dal Sindaco di Casal di Principe, che nonostante le ripetute richieste dei volontari dell’OIPA, si rifiuta di collaborare con loro per avviare un piano di sterilizzazione.

Nerino adesso è in salvo, ha il femore spezzato e sarà operato presso una clinica veterinaria dell’ASL, non in provincia di Caserta, ma a Napoli. Per ottenere questo risultato è stato necessario non solo un intervento di recupero molto difficoltoso da parte dei volontari delle Guardie zoofile dell’OIPA, gli unici ad essere accorsi per salvarlo, ma anche un intero pomeriggio trascorso a telefono solo per ottenere quello che prevede la legge.

Scopri come aiutare le Guardie eco zoofile dell’OIPA di Caserta