Erano detenuti in condizioni di sofferenza, in violazione dei requisiti prescritti dalla Commissione CITES e del Regolamento comunale per la tutela degli animali del comune di Pesaro: per questo motivo il Circo Martini dovrà pagare una sanzione di 800 euro, elevata a seguito di due sopralluoghi effettuati dalle Guardie Eco-Zoofile della Sezione OIPA di Pesaro-Urbino.
recinto di detenzione per i pony
In particolare la struttura dedicata al ricovero esterno di due grandi felini, un leone e una tigre, risultava del tutto inadeguata al soddisfacimento delle loro esigenze etologiche: anziché su un terreno che richiamasse l’habitat naturale, era stata infatti realizzata sopra l’asfalto con poca paglia gettata a terra; la gabbia mancava inoltre di sufficienti zone d’ombra, disponendo solo di una piccola copertura laterale. Anche altri animali detenuti nel circo erano sprovvisti di appropriati ripari dal sole, come i due pony rinchiusi in un recinto troppo piccolo e che al momento del sopralluogo – le 13:00 circa di una giornata particolarmente calda – non disponevano neppure di un recipiente per l’abbeveraggio.
recinto di detenzione dei felini
L’operazione svolta dalle Guardie zoofile di Pesaro, attive su questo fronte con diverse iniziative fra cui sit-in e petizioni, rappresenta un importante passo avanti nella battaglia contro lo sfruttamento degli animali negli spettacoli, che ha già visto diversi Comuni italiani vietare l’attendamento dei circhi con animali nel loro territorio comunale.
«Sono stati due sopralluoghi molto difficili, a causa dell'ostilità dei circensi abbiamo infatti dovuto richiedere l'intervento dei carabinieri. Senza contare la tristezza infinita nel vedere degli animali così maestosi rinchiusi in gabbiotti di 8 metri quadrati - ha sottolineato Simona Congiu, delegata di Sezione e vice-coordinatrice delle Guardie Zoofile OIPA di Pesaro-Urbino -Se lo stesso circo dovesse ricapitare a Pesaro dovrà stare ben attento a non incorrere nelle stesse violazioni: il nostro Regolamento Comunale prevede infatti che alla terza infrazione dello stesso articolo scatti la revoca dell'autorizzazione all’attendamento». |