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STAVA PER MORIRE. LE GUARDIE OIPA LO PORTANO IN SALVO

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A seguito di numerose segnalazioni circa il presunto stato di abbandono di un cane maschio detenuto in un civico disabitato, le guardie OIPA sono intervenute riscontrando che il proprietario  se ne era totalmente disinteressato, sottovalutando la sua sofferenza e rifiutando il soccorso che alcune associazioni per la tutela degli animali gli avevano offerto (assistenza medica ed economica).

In particolare, per motivi ancora oggetto di esami clinici, il cane risultava affetto da una zoppia all’arto posteriore sinistro il cui dolore gli inibiva l’appetito. In pochi giorni era dimagrito sino all’anoressia. Il proprietario, con il supporto iniziale delle associazioni, aveva fatto visitare il cane presso un ambulatorio veterinario ma, successivamente, per motivi ancora da chiarire (molto probabilmente economici), appresa la necessità di ospedalizzarlo, sottoporlo ad esami clinici nonché a terapia antibiotica ed antidolorifica, rifiutava di assistere il proprio animale riportandolo nell’abituale luogo di detenzione.

Privo di assistenza medica e senza poter disporre di locali riscaldati, il cane è rimasto esposto per giorni all’intenso freddo di fine gennaio (con temperature notturne che scendevano a – 10° C).  Quando sono giunte le guardie assieme ai Carabinieri di Samarate per procedere al sequestro preventivo, il cane, ormai stremato, non disponeva nemmeno di adeguata alimentazione, sicché terminati i rilievi, il medesimo veniva immediatamente ricoverato in clinica e sottoposto a terapie antidolorifiche ed antibiotiche, che già l’indomani consentivano al cane di mangiare nuovamente (come attestato dal referto veterinario post sequestro molto probabilmente non avrebbe superato la notte del 28.01.2012).

Continuano nel frattempo gli accertamenti medici per comprendere la patologia che ha così dolorosamente afflitto il cane (non più in pericolo di vita, ma ancora a rischio di amputazione dell’arto), nonché la ricerca di ulteriori fonti di prova da trasmettere all’Autorità Giudiziaria per i provvedimenti che questa riterrà opportuno adottare; il proprietario dell’animale, infatti, è adesso indagato per il reato previsto e punito dall’art. 727 com. 2. del CP (detenzione di animali incompatibili con la loro natura e produttiva di gravi sofferenze).




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