Dietro campi coltivati a verdure e fragole si nascondeva un vero e proprio campo di concentramento dove, prigionieri dentro serragli chiusi con ferro zincato e legati a pesanti catene, sette cani e un asino trascorrevano le giornate in un’agonia senza fine, senza nessuna possibilità di scampo.
E’ lo scenario degradante cui si sono trovate di fronte i volontari delle Guardie eco zoofile OIPA di Napoli e Caserta che, in un’operazione congiunta, sono intervenute all’interno del terreno di un agricoltore in una zona di campagna di Giugliano in Campania (NA).
Lontani da sguardi indiscreti e abbandonati nella più totale solitudine, sette cani e un asino erano detenuti in condizioni ai limiti della sopravvivenza: privi di cibo e acqua, alcuni di loro erano legati con catene della lunghezza di meno di un metro, costretti a giacere tra i loro escrementi e a ripararsi in cucce fatiscenti, assemblate con legno e materiale di scarto. Un meticcio è stato trovato addirittura ingabbiato all’interno di in una voliera dove non c’era la minima possibilità di muoversi, stessa sorte per un cucciolo di pochi mesi rinchiuso all’interno di una gabbia per volatili interamente ricoperta di escrementi e sporcizia.
Molto difficoltose sono state le operazioni di liberazione di un maremmano, visibilmente terrorizzato dalle persone con cui per ben 4 anni non aveva mai avuto contatti, isolato e imprigionato all’interno di un minuscolo recinto, dalle inferriate completamente arrugginite e privo di qualsiasi apertura. Dopo aver forzato il serraglio in cui era rinchiuso, è stato recuperato con un cappio e caricato sul furgone insieme a tutti gli altri cani sequestrati, ritrovati tutti in precarie condizioni di salute, molto deperiti, con il collo lesionato da un catena che molto probabilmente li costringeva fin da cuccioli, completamente infestati di pulci e zecche, alcuni di essi anche affetti da rogna.
Presente all’interno del terreno anche una gabbia con diversi scheletri di volatili deceduti e oramai in decomposizione e un asinello privo di riparo, legato all’aperto con una pesante catena che bloccava interamente i suoi movimenti. Battezzato Giuliano, l’asinello è stato condotto presso una fattoria didattica nel comune di Pozzuoli (NA), mentre tutti i cani sono stati trasferiti presso un rifugio gestito da un gruppo di volontari.
Il proprietario è stato denunciato per maltrattamento e malgoverno di animali e, visto il ritrovamento nel terreno di diversi materiali inquinanti, tra i quali anche l’amianto, le Guardie eco zoofile dell’OIPA hanno richiesto alla Procura anche il sequestro dell’intera area per inquinamento ambientale delle falde acquifere.