17/12/14
Aveva solo 50 centimetri di autonomia, quanto gli permetteva il corto guinzaglio con il quale era legato alla ringhiera di una scala, insufficienti sia per fare qualche passo che per raggiungere la ciotola dell’acqua.
Questa era la vita di un giovane amstaff sequestrato dalle guardie zoofile OIPA in un comune del torinese. Jam, ribattezzato così per la sua dolcezza nonostante i maltrattamenti subiti, era detenuto in un ambiente malsano, tra immondizia, lamiere e pezzi di metallo, e aveva svariate cicatrici da morso visibili su tutto il corpo oltre una grave lesione sul collo provocata da collari e catene troppo stretti.
Il contesto dal quale è stato prelevato, lo stato di “allenamento” della muscolatura e le cicatrici lasciano aperta la possibilità di impiego per combattimenti clandestini. Le indagini sono tutt’ora in corso e l’ipotesi è al vaglio della magistratura.
Ora Jam si trova al sicuro nel canile convenzionato, il suo sequestro è già stato convalidato e aspetta di iniziare una nuova fase della sua vita, quella in cui verrà considerato come un compagno di vita e non come un oggetto da sfruttare. |