9/1/14
Sono quasi tutti cani di grossa taglia e di razza, come pastori tedeschi, rottweiler, pitbull, dogo argentino, detenuti in pessime condizioni, spesso a catena corta o in isolamento in spazi angusti, esposti alle intemperie e stabulati in pessimo stato igienico sanitario, denutriti ed in condizioni di salute precarie, i sei cani sequestrati nelle ultime settimane dal nucleo di Guardie Eco-Zoofile OIPA di Pescara in una serie di operazioni svolte in coordinamento con la Procura di Pescara ed in collaborazione con i Servizi Veterinari ASL. Affamati e spaventati, a volte vengono trovati a guardia di attività ai limiti della legalità.
In città è in vigore da anni un regolamento che vieta la detenzione permanente di animali a catena o rinchiusi in rimesse, balconi e locali di servizio, ma nei controlli eseguiti sono stati riscontrati veri e propri reati: la legge infatti punisce il maltrattamento di animali ma anche la loro detenzione in condizioni non idonee alla specie e produttive di gravi sofferenze, ai sensi dell’art. 727 del Codice penale.
“Grazie alla presenza sul territorio delle nostre guardie, che in poco più di due anni di attività sono corse in aiuto di un gran numero di animali, grazie anche alla diffusione di un numero verde del Comune per le segnalazioni e a una sensibilità sempre crescente nella cittadinanza – spiega Paolo Migliaccio, coordinatore delle Guardie Eco-Zoofile OIPA in Abruzzo - è diventato finalmente possibile combattere un malcostume che una volta si credeva confinato nelle zone più degradate della città, e che si è trasformato negli anni in un vero e proprio fenomeno sociale, fin troppo tollerato da cittadini ed istituzioni e spesso coperto da un muro di omertà.”
Tuttavia l’operato delle guardie zoofile OIPA è reso difficoltoso dalla mancanza di strutture ricettive idonee alla custodia giudiziaria degli animali, accade quindi che molte situazioni siano in attesa di soluzione perché gli animali recuperati da gravi maltrattamenti non trovino posto nei rifugi comunali, che i canili sanitari non siano in grado di sostenere carichi eccessivi a causa di evidenti carenze strutturali e che le procure non possano far fronte alle spese di custodia in caso gli animali vengano sistemati presso strutture private per i ben noti tagli alla spesa pubblica.
“Per far fronte alle emergenze e poter fare in modo che gli animali sequestrati possano essere al più presto concessi in affido a privati che ne facciano richiesta sarà pubblicata nelle prossime settimane una pagina apposita sul sito web www.oipa.org dedicata alle adozioni e alle offerte di custodia giudiziaria, e verrà istituito un fondo speciale finalizzato all’assistenza agli animali recuperati e sequestrati dalle Guardie zoofile OIPA in Abruzzo” conclude Migliaccio. |